Concorso di progettazione

Committente: Ente Parco di Migliarino, San Rossore,

Massaciuccoli.

Progetto: stalla, spazi ricettivi direzionali, giardino didattico produttivo e riorganizzazione funzionale dell’azienda zootecnica.

Localizzazione:parco di San Rossore

Anno:2012

Progettisti:RTP Arch. Saverio Pisaniello, Arch. Luigi Aldiccioni, Arch. Patrizia Pisaniello, Ing. Massimo Bottega, Agr. Claudia Canigiani, Agr. Marco Beconcini, Vet. Renzo Leoncini.

Ruolo: Progettista componente RTP

L’ipotesi progettuale è sviluppata secondo i principi dell'edilizia ecosostenibile finalizzando il risultato alla massima integrazione ambientale dove gli obiettivi prioritari del progetto sono l'uso consapevole delle risorse disponibili ed il benessere globale degli occupanti (operatori-animali-visitatori) riportando i reali bisogni dell’uomo e dell’ambiente al centro del  processo progettuale integrato basato sull’approccio esigenziale prestazionale.

Il progetto coniuga i temi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico con quelli della qualità partendo dal prerequisito ritenuto strategico della  lettura analitica dei fattori ambientali e climatici, dai quali  scaturiscono gli obiettivi progettuali.

La riorganizzazione dell’atività agro-zootecnica ne determina anche una nuova configurazione architettonica. Il nuovo edificio (stalla e spazi ricettivi-direzionali)  si articola in relazione con la struttura storica della Sterpaia della quale reintepreta l’elemento morfologico saliente costituito dalle ali laterali a forte andamento longitudinale. Si è operato attraverso un processo per ripetizione-differenza sia nei confronti dei manufatti esistenti sia nella tipizzazione e figurazione delle nuova struttura della stalla. Questa sviluppandosi linearmente va a determinare una sorta di bordo “poroso” tra il paesaggio pascolativo e il giardino didattico-produttivo. La stalla vera e propria è “contenuta” tra due testate rispettivamente a sud dal corpo destinato alle attività di accoglienza-didattica e direzionali-espositive e a nord dal complesso tecnico della centrale a biogas interrata che sfrutta (a ciclo chiuso) i reflui animali e gli scarti di lavorazione agraria. Una sorta di “bruco” costituito da una sequenza di coperture sovraposte-giustapposte che ne defisce la sua conformazione per addensamenti progressivi.

L’idea di modularità è interpretata nella possibilità di estendere o ridurre l’estensione degli ambiti della stalla secondo il programma di allevamento che può variare nel tempo. L’apparato strutturale in acciaio permette di presentare un edificio passibile di una fase di ingegnerizzazione industriale che ridurrà al minimo i tempi legati al cantiere ottenendo così la riduzione al minimo della presenza di macchine e attrezzature legate alla costruzione con un beneficio sostanziale per l’ambiente e la salubrità dell’aria. La conformazione della copertura  una sorta di “selle” successive con un impluvio centrale e due falde laterali che in corrispondenza degli stalli ricalano verticalmente, pur mantenedo un’altezza adeguata all’attraversamento libero dei bovini e degli operatori, permette di ottimizzare l’effetto camino all’interno, inoltre lo sfalsamento in altezza lungo l’asse longitudinale, dei vari segmenti, determina un flusso continuo di aereazione naturale che consente di eliminare, senza ausili meccanici di ventilazione, i gas nocivi prodotti dall’allevamento.



RIORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ ZOOTECNICA CON UNA STRUTTURA POLIVALENTE PER L’ALLEVAMENTO DI BOVINI

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